Cancelli Killer: come proteggersi

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Cancelli Killer

E' proprio di questi giorni la notizia, apparsa su tutti i maggiori quotidiani, del rinvio a giudizio di ben otto persone per la morte, avvenuta due anni fa, di un agente di polizia penitenziaria travolto da un cancello nell'area dell'Ospedale Sandro Pertini gestita dal Carcere di Rebibbia. Oggi per tale vicenda, a seguito dell'udienza preliminare innanzi al GUP presso il Tribunale di Roma, sono stati rinviati a giudizio e quindi verranno sottoposti a procedimento penale l'ex direttore del carcere, due funzionari della ASL responsabili della sicurezza e della prevenzione, il collaudatore, due responsabili e un tecnico della ditta di manutenzione e l'allora direttore dei lavori per la creazione di un area protetta presso l'Ospedale per ospitare i detenuti bisognosi di cure.

Stando ai dati statistici raccolti dall'Osservatorio Permanente Cancelli, dal 2008 al 2012 si sono riscontrati 27 decessi a seguito di incidenti dovuti al malfunzionamento di cancelli, se aggiungiamo i casi non mortali, ma comunque gravi il numero raggiunge i 70 e se poi consideriamo anche incidenti e lesioni di minore entità il numero cresce esponenzialmente.

I cancelli dei condomini, i cancelli automatici, le serrande dei box e anche le sbarre elettriche di accesso a parcheggi privati rientrano nella Direttiva CE 42 del 2006, la così detta Direttiva Macchine.
La direttiva nasce dall'esigenza di arginare il fenomeno e ridurre al minimo le potenzialità del verificarsi di ribaltamenti o malfunzionamenti dei cancelli tali da cagionare eventi letali. Purtroppo come abbiamo detto gli incidenti sono molti e sarebbero evitabili se si seguisse quanto rigorosamente previsto dalla normativa.

Il tema è di grande importanza per tutti, soprattutto per i condomini e per chi è amministratore di condominio.

In caso di incidente mortale si avvierà, infatti, un procedimento penale per omicidio colposo nei confronti di chi era tenuto alla tenuta in sicurezza del cancello: quindi o il singolo proprietario privato o nei casi di cancelli condominiali l'amministratore o chi per lui incaricato della manutenzione, fermo restando il coinvolgimento anche della casa produttrice e degli installatori.

Non sarebbe saggio allora documentarsi in anticipo e prendere tutte le misure idonee affinché non accada nulla di spiacevole?

Cosa dice la Direttiva 2006/42/CE?

La Direttiva indica le normative e i requisiti di costruzione per ogni macchina e stabilisce che al termine della posa in opera l'installatore fornisca al proprietario o all'amministratore di condominio il “fascicolo tecnico” relativo al prodotto installato.
Tale fascicolo tecnico dovrà essere conservato per almeno 10 anni.

Quali dati contiene il fascicolo tecnico?

Le indicazioni che devono essere contenute nel fascicolo tecnico sono relative alla fabbricazione, alle caratteristiche tecniche e alla manutenzione. Nel dettaglio devono essere indicate nel fascicolo:

  • dichiarazione di conformità CE in più copie (per il proprietario e gli utilizzatori);
  • manuale di installazione del cancello corredato di disegno e schema elettrico;
  • manuale tecnico di installazione e manutenzione;
  • lista dei componenti e certificazioni di conformità degli stessi;
  • analisi dei rischi e indicazione delle soluzioni;
  • manuale d'uso e avvertenze per la sicurezza;
  • registro di manutenzione

Quest'ultimo documento consentirà di registrare tutti gli interventi effettuati sul cancello, sarà fondamentale nel caso dovesse accadere qualcosa di spiacevole. Un registro che attesti interventi scrupolosi potrebbe salvarvi da un procedimento penale.
Anche se la manutenzione periodica non rientra nelle previsioni di legge come obbligatoria è importantissimo effettuarla con una certa periodicità, in caso contrario si dovrà sopportare il rischio e la responsabilità della mancata effettuazione.

Nel momento del rilascio da parte dell'installatore corre l'obbligo sia per l'amministratore che per il privato proprietario del cancello di verificare la corrispondenza di alcuni elementi a quelli indicati nella dichiarazione di conformità, ed in particolare:

  • il numero di fabbricazione;
  • l'anno di fabbricazione;
  • il peso espresso in chilogrammi;
  • la casa di costruzione

Rispettare queste semplici regole può garantire una durata maggiore del cancello, una sicurezza per i condomini e per chiunque vi acceda, l'eliminazione del rischio di essere coinvolti in procedimenti penali e/o civili per risarcimento dei danni.

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